Volendo redigere delle sia pur brevi note biografiche per un artista poliedrico, creativo e per certi versi imprevedibile come Evan de Vilde, non si può prescindere da un sommario excursus sulle sue attività artistiche, che comunque rappresentano solo una parte della sua vasta gamma di interessi.
Fondatore dell’archeorealismo, Evan De Vilde dà il via ad un progetto di ampio respiro, che si incardina su due princìpi fondamentali: il “diacronismo” delle cose ed il recupero della memoria. Oggetti di varia natura, provenienti dal passato, come reperti archeologici, fossili o antiche pergamene e/o tutto ciò che possa avere “dignità di memoria”, vengono inseriti nell’ambito di un contesto moderno che diverrà così ad un tempo custode e messaggero nel tempo. Fermamente convinto che non può esserci futuro senza la riacquisizione consapevole delle proprie radici, egli stimola in tal modo la nostra riflessione.
Geniale ed attivo ricercatore nel campo delle intolleranze alimentari, Evan è anche scrittore, poeta, designer, ideatore ed organizzatore di eventi, molti dei quali di livello sia nazionale che internazionale. Malgrado la giovane età essendo egli nato appena nel 1973, grazie ad un’intensa attività può vantare al suo attivo la realizzazione di numerosi eventi e prestigiose mostre, come “Grande Napoli Arte” al Maschio Angioino di Napoli, La Grande illusione presso gli Archivi dello Stato a Roma, Convergenze parallele al Museo Borbonico di Scafati, personali a Palazzo Gravina (Na), mostra al museo Sala Orsini Formello ( Roma), al palazzo Loewen di Berlino, e invitato alla Biennale di Venezia con tre opere presso il palazzo Nervi (To), alla Biennale di Firenze, la Biennale di Lecce, al museo di Arte contemporanea di Fonte Nuova, oltre che in altri innumerevoli siti istituzionali e gallerie sul territorio nazionale. Per inciso, la famiglia Orler lo ha voluto nella rassegna degli artisti presentati in Tv, ed è presente sui n. 47 e 48 di Arte Moderna e sul Dizionario Enciclopedico di Arte Moderna. Instancabile promotore della cultura “tout court”, è stato incaricato di redigere un testo sull’impressionismo di Thorwald Alef con il patrocinio dell’ambasciata di Svezia e sta progettando un trattato sull’archeorealismo tutto pensato in chiave “ZEN”; inoltre è promotore e fondatore della Biennale di Napoli, evento per il quale ha indetto un concorso ad hoc per la creazione di un logo apposito per questo grande evento culturale.
Come imprenditore, egli ha rilevato e gestisce uno spazio museale: il DAMA (presso il Museo civico di Capua), offrendo a giovani artisti una concreta possibilità per manifestare la propria creatività. De Vilde è anche un appassionato collezionista: vanta una raccolta di oltre cinquecento reperti archeologici, raccolti in anni di appassionata e competente ricerca in ogni parte del mondo, tutti regolarmente dichiarati in Soprintendenza ed una significativa pinacoteca di opere d’Arte moderna, alcune delle quali in permanenza ed esposizione presso il DAMA.
In definitiva lo definirei oltre che artista un vero e proprio mecenate della cultura.
Antonio Geirola Esperto d’Arte